1. Cosa si intende per tumori del sistema nervoso?
Tumori che si sviluppano all’interno del cranio o della colonna vertebrale a carico del cervello, cervelletto, tronco cerebrale, nervi (radici nervose), midollo spinale. Schematicamente sono “benigni”: meningiomi, neurinomi, astrocitomi di basso grado, emangioblastoma, adenomi ipofisari, pimealomi ed altri. Sono “maligni”: gliomi di altro grado (glioblastoma), pinealoblastomi, medulloblastomi, ed altri.
2. Questi tumori sono frequenti o si tratta di una patologia rara?
Non si tratta di patologia rara anche se sono molto meno frequenti dei tumori di altri organi o apparati.
3. Come ci si accorge della presenza di un tumore del cervello o del midollo spinale?
L’aumento della pressione all’interno della testa può causare mal di testa, vomito, disturbi oculari, rallentamento del pensiero e dei movimenti, sonnolenza, coma. Inoltre i tumori dell’encefalo possono provocare disturbi ella parola (disfasia), dell’attenzione, della capacità cognitiva, intellettiva e psichica , dei movimenti (paresi), dell’equilibrio, della vista, della coordinazione, etc.
Frequentemente vi sono crisi convulsive (epilettiche).
I tumori del midollo spinale provocano disturbi di sensibilità e di motilità nei distretti corporei posti in basso rispetto alla localizzazione del tumore (cervicale, dorsale, lombosacrale/tetraparesi, paraparesi). Naturalmente negli stadi iniziali, i sintomi possono essere molto sfumati e poco percettibili.
4. E’ possibile chiarire il tipo di tumore con gli esami diagnostici? E in che misura possiamo sapere se si tratta di un tumore benigno o maligno?
La TAC e la RMN (ma anche la SPECT e la PET) consentono non solo di diagnosticare molto precocemente la presenza di un tumore del sistema nervoso, ma nella maggioranza dei casi di individuare il tipo che verrà confermato all’esame istologico e istochimico.
5. Ma come è possibile fare una biopsia dall’interno del cervello?
Mediante un prelievo stereotassico. Un piccolo foro di trapano sulla volta ossea del cranio consente l’introduzione di un lungo ago-sonda che attraversa il tessuto cerebrale senza produrre danni apprezzabili raggiungendo con precisione millimetrica il bersaglio, costituito ad esempio da un tumore grosso come un cece, anche nell’andito più profondo. Un piccolo frammento di tumore viene così prelevato con una piccolissima “pinza” introdotta a sua volta attraverso la sonda.
La estrema precisione del posizionamento della sonda è ottenuta mediante un calcolo trigonometrico delle tre coordinate spaziali (z, y, z) che correla punti anatomici “interni” (RMN) a un sistema di guida e puntamento “esterno” montato sulla testa del soggetto (stereotassi).
6. Quando ci si trova di fronte ad un tumore del sistema nervoso è sempre necessario operare? O forse è meglio chiedere: è sempre possibile operare? Insomma cosa si deve fare per guarire?
Tra i casi più favorevoli ( tumore benigno o scarsamente maligno) vi sono proprio quelli in cui è assoluta la necessità dell’intervento chirurgico che conduce a una guarigione definitiva a fronte altrimenti di un’evoluzione catastrofica.
La possibilità di “operare” è teoricamente senza limiti; in effetti, quello che conta è la utilità dell’intervento e la possibilità che questo possa essere effettuato senza danni o con danni trascurabili, alla struttura nervosa. Questi due fattori sono correlati al tipo istologico del tumore e alla sua disposizione topografica. La tecnica microchirurgica ha di molto ampliato il coefficiente di “favorevolezza” dell’intervento, consentendo un altissimo numero di guarigioni e asportazioni senza postumi negativi.
7. Ma un’operazione sul cervello che rischio comporta? Cioè è possibile tornare ad essere quelli di prima?
Il fine, che viene raggiunto nella maggioranza dei casi, è proprio quello di asportare un tumore tornando ad essere quelli di prima.
8. Quali sono i sistemi di cura che possono sostituire la chirurgia?
La gamma-knife e la radiochirurgia in genere possono risolvere casi di piccoli tumori e malformazioni vascolari cerebrali. La radioterapia trova alcune indicazioni. L’impianto stereotassico di sostanze radioattive è anche efficace in certi piccoli tumori profondi.
9. Quali precauzioni si dovranno seguire dopo un intervento operatorio sul cervello?
In genere si instaura per un certo periodo di tempo una terapia con barbiturici che diminuendo la eccitabilità delle cellule nervose (particolarmente “irritabili” quelle intorno ad una focalità lesionale) si oppone all’insorgenza di crisi epilettiche.
10. E’ vero che oggi è possibile vedere direttamente nell’interno del cervello come con una endoscopia?
Si attua una vera e propria “neuroendoscopia” attraverso un piccolo foro di trapano. Una piccola sonda viene introdotta nelle cavità centrali del cervello (ventricoli) visualizzando le strutture nervose con un sistema di fibre ottiche. Con questo sistema si possono visualizzare tumori ed altre patologie intraventricolari, si possono effettuare biopsie e asportazioni , creare nuove vie alla circolazione del liquor “curando” radicalmente e fisiologicamente un idrocefalo senza bisogno di “valvole” (derivazione ventricolo-peritoneale).
11. Ma una cosa del genere è pericolosa?
I rischi sono molto bassi e relativi anche all’esperienza dell’operatore.
12. Per quanto riguarda i tumori del midollo spinale che tipo di disturbo comportano?
I tumori del midollo spinale comportano essenzialmente disturbi di movimento (paresi, paralisi) e di sensibilità (ipoestesia, anestesia). La distribuzione dei disturbi è inerente al livello della lesione: cervicale = emiparesi, tetraparesi (paralisi dei quattro arti); dorsale = paraparesi (paralisi arti inferiori). Inoltre possibili disturbi respiratori, sfinterici, muscolari, deambulatori.
13. Che tipo di rischi ha l’operazione?
L’operazione è una metodica sicura che comporta di frequente il recupero delle funzioni motorie. In alcuni casi vi è un rischio calcolato per una compromissione delle stesse funzioni.
14. Quando è possibile per un paziente considerarsi fuori pericolo?
Entro pochi giorni dall’operazione.